Pochi giorni fa, Barack Obama, a seguito dell'incontro con il
premier italiano Matteo Renzi, ha detto: "Sono rimasto impressionato dalle
riforme che l'Italia sta portando avanti". Il 17 marzo 2014 Angela Merkel
disse, a proposito dell'agenda riformatrice del nuovo governo italiano:
"Sono rimasta molto colpita dal cambiamento strutturale in Italia, è
davvero impressionante". Enrico Letta, in precedenza, era stato
gratificato dal medesimo epiteto. Il 25 novembre 2011, la stessa Merkel disse
che le riforme strutturali messe in cantiere dal neo premier Mario Monti erano
di dimensione "impressionante". In pratica, da almeno quattro anni a
questa parte, i governi italiani continuano a spiattellare politici
impressionanti che sfornano riforme impressionanti. E' davvero impressionante
il fatto che noi italiani non ce ne siamo accorti. Chissà perchè non ci resta
impresso nella mente questo diluvio di novità e cambiamenti che tanto
impressiona i nostri partners euro-atlantici. In realtà, l'utilizzo dello
stesso aggettivo da parte di ammiratori diversi in occasioni differenti con
destinatari plurimi ci rivela una cosa essenziale: la manipolazione linguistica
ha i suoi limiti quando non è accompagnata da una dose sufficiente di fantasia
e versatilità. Gli spin doctor dell'imperatrice europea e di Barack 'Yeswecan'
Obama, quando si trovano di fronte il governo di turno dello stivale,
verificano se sta eseguendo i diktat della Troika
(riformestrutturali+liberalizzazioni+privatizzazioni). Dopodichè, preso atto
dell'atto di obbedienza, a prescindere dai risultati, vanno a consultare i
precedenti per verificare quale 'ossicino' verbale venne utilizzato in
passato in consimili circostanze onde titillare l'ego dei presidenti del
consiglio della colonia italica e al fin di sedurre i loro intontiti elettori.
Si imbattono nella parola 'impressionante' pronunciata in analoghe occasioni e
la scrivono nero su bianco sul post-it che poi il loro campione deve recitare
davanti alle telecamere, leggendolo sul gobbo. Ecco come nasce l'impressionante
catena di 'impressionanti' riforme elogiate da 'impressionati' capi di stato.
Nessuno di loro si è ancora chiesto se non sia il caso di spolverare, dal ricco
vocabolario italico, aggettivi nuovi. Che ne so: straordinario, eccezionale,
favoloso, incredibile, eccellente. Il motivo è semplice: ci credono così
stupidi, ma così stupidi, da non riuscire ad accorgersi dei copioni già scritti
che poi ci propinano. E' come se mandassero due puntate identiche di Beautiful
a una settimana di distanza fidando sulla scarsa portata cerebrale degli
spettatori. Pensano davvero che atteggiare la faccia come quella dell'urlo di
Munch e dire, stupiti, 'impressionante' basti a garantire lunga
vita politica ai premier graditi alle elites. La
considerazione che hanno dell'elettore medio è così piccola da risultare
macroscopica. Anzi, impressionante.
www.francescocarraro.com
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