Le istituzioni più prestigiose e venerate del mondo stanno
tarando un questionario per individuare i bugs
che sabotano il sistema economico impedendogli di marciare come una locomotiva
atomica. Hanno individuato il baco par excellence,
la cellula impazzita alterante l’equilibrio omeostatico del sistema. Si chiama
essere umano e, per quanto sia oggetto di premurose ‘attenzioni’, si ostina a
disadattarsi alle priorità della matrice. Allora chi di dovere ha deciso di
applicare al microrganismo disfunzionale gli standard econometrici della
civiltà finanziaria globale: PIL, deficit, debito, default. In capo a un
complesso lavoro di squadra ne è scaturito il test da somministrare ai nano
componenti umanoidi che ingolfano le turbine della motrice. Ciò permetterà di sublimare l’apporto dei
singoli e di agganciare alla stessa i vagoni della vagheggiata ripresa. Per
quanto i contenuti siano ancora strettamente riservati e attingibili solo dalle
elitarie committenze della rivoluzionaria ricerca, siamo in grado, complice una
soffiata indiscreta, di anticiparvene i temi. Ecco dunque le soglie di criticità
su cui sarete misurati. Primo step, prodotto
individuale lordo: è l’insieme dei fattori che rendono bella, dignitosa,
gratificante la vostra vita. Li potete facilmente isolare ponendovi quesiti elementari. Vi sentite appagati e
gioiosi al termine della vostra giornata? Ritenete di avere bene investito il
tempo tiranno che vi condurrà, presto o tardi, alla tomba? Sprizzate orgoglio
per come si sono affinati i vostri talenti unici e irripetibili? Provate un
senso di rotonda compiutezza per aver camminato in direzione dei sogni carezzati da bambini? Siete grati dell’oggi,
appena tramontato, denso di innovativi progetti, di azioni finalizzate agli
stessi, di persone coinvolte a brindare
al benessere che ne consegue? Insomma, ad essere brutali, trascorrete le
vostre giornate immersi, fino all’orlo, in ciò ciò che amate annaffiando i semi
di una passione inestinguibile? Riempite la clessidra (di una biografia
destinata alla polvere) di minuti e secondi e millesimi volti a coronare una
chiamata? Questo è il prodotto individuale lordo della vostra fragile umanità.
Se la risposta alle domande è affermativa state deviando dall’ortodossia del
sistema e, quindi, necessitate di un ‘tagliando’ che vi rimetta in PARI, di un
reset approfondito che azzeri quel certo non so che di cui siete saturi e che
vi fa stare bene. Un prodotto individuale
lordo in attivo è inversamente proporzionale alle
necessità e alle esigenze della ‘macchina’ di cui fate parte. Ergo, dovete
ridimensionarvi e adattarvi, le vostre vite vanno rese più grigie, futili,
banali e stressate. Se seguirete la ‘cura’, allora il vostro intero essere
riprenderà a pulsare all’unisono con il cuor battente della civiltà competitiva
e nervi, fibre, arterie e neuroni subiranno l’anestesia di un evanescente e
sempiterno senso di vuoto funzionale al rilancio del PIL collettivo. Secondo step, deficit personale. Per appurare se siete
‘sani’, se cioè vibrate in sincrono col ‘tutto’, dovete domandarvi se, al crepuscolo,
vi sentite in debito di ossigeno mentale, emozionale, valoriale. Siete stanchi,
stressati, provati, imbufaliti? Avete l’impressione di ballare a un ritmo hip-hop,
marionette legate a mille fili? Sfruttati, frastornati, frustrati, incazzati
con le troppe entità che esigono da voi troppe cose in troppo poco tempo? Vi
sentite svuotati di energie, groggy
tipo un pugile suonato, alla mercé di un’innumere (non schivabile) mole di
stimoli? Non vedete l’ora di affondare
la testa nel cuscino coadiuvando il sonno con il succedaneo di un anestetico,
alcolico o di altra natura? Questo è buono, questo va bene, il test è superato.
Siete il prototipo ideale dell’evo competitivo, gente da battaglia, guerrieri
sempre-in-piedi, In altre parole, siete in deficit e, da un dì all’altro, il
vostro capitale di wellness, di
serenità, di salute deflette, facendosi meno capiente del giorno prima in
attesa di ridursi di più l’indomani. Terzo
step, debito spirituale. State
accumulando conti in rosso con le vostre priorità? Saranno sempre meno le occasioni
di dire sì al Grande Sogno? Siete in procinto di acconsentire all’ennesimo
furto del vostro sacro spazio a beneficio di odiosi ladri di tempo che vi
inducono-costringono-seducono a implicarvi in imprese senza scopo? Paventate di
approdare decrepiti alle soglie della pensione per accorgervi di non avere in
saccoccia né i soldi né la voglia né le energie per dedicarvi alla vostra presente Ragione di vita? State
alienando minuti, ore, giorni, anni a un simulacro di esistenza animale in
attesa che cali il sipario? Bene, benissimo. Siete in debito e quindi
splendidamente allineati a ciò che esige il Sistema. Veniamo al default esistenziale. Vorreste
dichiarare fallimento e ripartire? Abdicare alla schiavitù delle mille
minchiate quotidiane agganciate come perline alla catena e ricominciare da
zero, magari altrove? Uhm. Questo non è affatto positivo, anzi è un campanello
d’allarme da non sottovalutare. Il default dell’individuo è la madre di tutte
le minacce per l’evo competitivo. Dovete curarvi e, soprattutto, non cedere
alla tentazione. Ci sono mille metodi per ovviare a tale carenza di spirito di
adattamento, a questa euforia dell’abbandono. Non lasciate che la suggestione
della fuga, l’ipotesi di una cornice di significato, l’idea bislacca di una
vita sottratta al non sense, faccia
presa. Se, malauguratamente, il test vi segnalasse un prodotto individuale in
attivo, un deficit personale al
ribasso, un debito spirituale sotto
controllo o, in difetto, la seducente prospettiva di un default esistenziale, sappiate
che non è mai troppo tardi per venirne fuori. E smetterla di vivere.
Francesco Carraro
www.francescocarraro.com