STEMPERATURE
Un eccellente
articolo di Enzo Pennetta (laureato in biologia e docente di Scienze naturali)
del 12 ottobre 2014 mette il dito su una piaga che brucia parecchio sulla pelle
dei membri della green brigade. Una
roba forte che ci consente alcune riflessioni sulle peculiarità del metodo
scientifico cui, nel Seicento, Francesco Bacone ha aperto la strada che Galileo
Galilei ha poi spalancato. La caratteristica prima della scienza è di essere un
sapere falsificabile basato sull’esperimento. Esattamente il contrario di come
la scienza stessa viene oggi descritta e cioè alla stregua di una raccolta di
tavole della legge universali, fonti di
ogni certezza non discutibile. Col metodo scientifico non si scherza perché
espone i fondamentalisti al rischio del ridicolo: tu fai un’ipotesi, poi esegui
degli esperimenti e, laddove questi la confermino, la teoria diventa un
paradigma provvisoriamente accettato in attesa di essere smentito. Ebbene,
Pennetta ci fa notare come il paradigma del global
warming, uno dei dogmi sacri dell’Evo Competitivo, cominci a traballare
sotto i colpi spietati della realtà sperimentale. Insomma, per dirla in breve, il
riscaldamento sta rallentando e contravviene ai modelli catastrofici elaborati
dai chierichetti dell’Idea. Le temperature, infingarde e lazzarone, si sono
prese una pausa caffè nonostante la concentrazione del diabolico CO2 sia nel
frattempo aumentata. Cosa accade in tali casi? Il vero scienziato non va in
crisi, indaga per capire dove lui ha sbagliato nell’interpretare la realtà. Lo
pseudo scienziato, invece, si strappa i capelli e cerca di convincere la realtà
a piegarsi ai suoi desideri. Un po’ come ai tempi dell’imperante modello
tolemaico, allorquando le smentite ‘solari’ alla teoria eliocentrica venivano
bypassate dando un’aggiustatina al circuito delle sfere celesti. Nel caso
dell’AGW (l’antropic global warming) accade più o meno lo
stesso con sviluppi esilaranti. Ecco le spiegazioni fornite dalla scienza
ufficiale all’inspiegabile flessione del mercurio nei termometri: 1) il calore in
difetto si è nascosto negli oceani, anche lui bisognoso, evidentemente, di una
vacanza al mare per smaltire lo stress; 2) se la temperatura si ostina a non
adeguarsi al paradigma, sbarazziamoci della temperatura e troviamo degli altri
indicatori dello stress patito da madre
Gaia per effetto delle attività umane. Geniale. Un po’ come se gli avversari in
tonaca del buon Galileo, per confutare le sue dimostrazioni della teoria
geocentrica, avessero deciso che di fare a meno della Terra pur di assecondare
Tolomeo. Forse, un’idea ancora migliore sarebbe cominciare a fare a meno di
nutrirsi delle paranoie dei seguaci dell’AGW.
Francesco Carraro
www.francescocarraro.com
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