domenica 20 dicembre 2015

STEMPERATURE



STEMPERATURE
Un eccellente articolo di Enzo Pennetta (laureato in biologia e docente di Scienze naturali) del 12 ottobre 2014 mette il dito su una piaga che brucia parecchio sulla pelle dei membri della green brigade. Una roba forte che ci consente alcune riflessioni sulle peculiarità del metodo scientifico cui, nel Seicento, Francesco Bacone ha aperto la strada che Galileo Galilei ha poi spalancato. La caratteristica prima della scienza è di essere un sapere falsificabile basato sull’esperimento. Esattamente il contrario di come la scienza stessa viene oggi descritta e cioè alla stregua di una raccolta di tavole della legge universali,  fonti di ogni certezza non discutibile. Col metodo scientifico non si scherza perché espone i fondamentalisti al rischio del ridicolo: tu fai un’ipotesi, poi esegui degli esperimenti e, laddove questi la confermino, la teoria diventa un paradigma provvisoriamente accettato in attesa di essere smentito. Ebbene, Pennetta ci fa notare come il paradigma del global warming, uno dei dogmi sacri dell’Evo Competitivo, cominci a traballare sotto i colpi spietati della realtà sperimentale. Insomma, per dirla in breve, il riscaldamento sta rallentando e contravviene ai modelli catastrofici elaborati dai chierichetti dell’Idea. Le temperature, infingarde e lazzarone, si sono prese una pausa caffè nonostante la concentrazione del diabolico CO2 sia nel frattempo aumentata. Cosa accade in tali casi? Il vero scienziato non va in crisi, indaga per capire dove lui ha sbagliato nell’interpretare la realtà. Lo pseudo scienziato, invece, si strappa i capelli e cerca di convincere la realtà a piegarsi ai suoi desideri. Un po’ come ai tempi dell’imperante modello tolemaico, allorquando le smentite ‘solari’ alla teoria eliocentrica venivano bypassate dando un’aggiustatina al circuito delle sfere celesti. Nel caso dell’AGW (l’antropic global warming) accade più o meno lo stesso con sviluppi esilaranti. Ecco le spiegazioni fornite dalla scienza ufficiale all’inspiegabile flessione del mercurio nei termometri: 1) il calore in difetto si è nascosto negli oceani, anche lui bisognoso, evidentemente, di una vacanza al mare per smaltire lo stress; 2) se la temperatura si ostina a non adeguarsi al paradigma, sbarazziamoci della temperatura e troviamo degli altri indicatori dello stress patito da  madre Gaia per effetto delle attività umane. Geniale. Un po’ come se gli avversari in tonaca del buon Galileo, per confutare le sue dimostrazioni della teoria geocentrica, avessero deciso che di fare a meno della Terra pur di assecondare Tolomeo. Forse, un’idea ancora migliore sarebbe cominciare a fare a meno di nutrirsi delle paranoie dei seguaci dell’AGW.
Francesco Carraro
www.francescocarraro.com

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