lunedì 20 luglio 2015

L’INVASIONE VONGOLA


 
Una delle ragioni fondative della UE è, come sapete, la venerazione della Dea Ragione Liberista. In buona sostanza, ci vanno ripetendo da trent’anni che tutto l’impianto UE si basa sul laissez faire, laissez passer. Più mercato  e meno regole per tutti per gonfiare i consumatori come lombi di manzo agli steroidi. Senonché, poi, la UE si è strutturata come una micidiale burocratura che in confronto l’Unione Sovietica era il Paradiso sognato da Adamo Smith. Ma detta così non rende l’idea. Bisogna parlare, per forza, di coltivazioni ittiche.  La Commissione Europea ha deciso che possono accedere al mercato solo le vongole di lunghezza pari ad almeno 25 millimetri. Ora, già fa ridere il fatto che questi fenomeni lautamente pagati e appellati col ridicolo epiteto di commissari (come i detective dei telefilm polizieschi di una volta) si preoccupino di quanto lungo ce l’hanno le vongole. Ma il problema è più grosso perché le vongole dei mari del Sud, diciamo da Chioggia al basso Adriatico, hanno una lunghezza media di 23 millimetri, mentre quelle del Nord, pur meno gustose, pare che i 25 li superino in souplesse. Così, con un codicillo apparentemente innocuo e ottuso han fatto fuori un intero mercato, puta caso quello italiano, a beneficio dei marinaretti vichinghi. Ovviamente, è in corso una sollevazione popolare perché, solo in Romagna, i vongolari sono 1.500 con un fatturato di 50 milioni di euro. Secondo Stefano Cecchini, direttore di una Cooperativa di Cattolica, “l’Europa sta uccidendo l’intera filiera italiana delle vongole”. Il tutto mentre la Turchia, che nella UE non ci è ancora entrata e ha le vongole mignon come le nostre, del regolamento se ne impipa e inizia a contare i ritorni a nove zeri che l’ottusa insipienza dei Commissari Basettoni Europei gli consentirà di lucrare. Ora, uno si chiederà perché lo fanno, ma forse non è la domanda giusta. Il quesito corretto è un altro: come sia possibile che, ancor oggi, ci sia qualche animo candido convinto della natura liberista e liberale dell’agglomerato di uffici, pastoie, scartoffie più dirigista e occhiuto della Storia. Dopo quello dell’impero persiano di Serse, s’intende, ma prima di quello del governo rumeno di Ceausescu. In mancanza di risposte buttiamoci sulle leggende metropolitane, complottiste e cospirazioniste tipo quella che parla di una misteriosa direttiva del 1979 secondo la quale ai burocrati di Bruxelles gli misurano l’encefalo all’atto dell’assunzione dell’incarico. E pare debba essere molto corto, se  vogliono superare il test. Meno di una vongola di Porto Viro.

Francesco Carraro

www.francescocarraro.com

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