Notizia riservata. Pare che un’azienda multinazionale con
sede a Francoforte abbia realizzato il primo politico pret-a-porter della storia. È un androide multilingue fabbricato
con le nano tecnologie in lattice, acciaio e silicio e dotato della famosa AI,
cioè l’intelligenza artificiale recante l’imprinting imprescindibile:
l’autoconsapevolezza. Il politico in questione ha tutto per sfondare: il kulo
della Merkel, la faccia di tolla di Holland, la cattiveria agonistica di
Schauble, il sorriso leonardesco di Draghi. Consentirà risparmi favolosi ai
paesi che ne ordineranno uno stock. Le nazioni più leste e fortunate porteranno
a casa i cloni di un prototipo in grado di disimpegnarsi in qualsiasi tenzone elettorale
e in qualsiasi consesso: dai consigli di quartiere al Parlamento europeo.
Risparmio assicurato sulle prebende e sugli stipendi perché il robot ha una
vita stimata di poco meno di un secolo, basta cambiargli le batterie ogni
cinque anni, che è poi la durata media di una legislatura. Ergo, potremo avere
anche Camere e Senati di diecimila membri così da far felici gli ingenui che si
oppongono al dimezzamento dei parlamentari. Prima di metterlo in commercio lo
hanno sottoposto a dei test, presente la nomenklatura dell’Europa e delle
Istituzioni che contano. La Merkel è rimasta scioccata dalle competenze e dal
pensiero dell’androide, così pure Christine Lagarde del fondo Monetario
Internazionale: “è impressionante come questo prodotto dell’ingegno umano
sappia sintetizzare le profonde e articolate
questioni che
consentono a me e ai miei colleghi un’adeguata governance della complessità”. Siamo in grado di riportarvi le
risposte fornite dal manichino alle oltre cinquecentomila domande rivoltegli.
“Cosa ne pensa del referendum in Grecia?”. E lui: “Un’importante occasione di democrazia. Spero che all’esito,
il popolo ellenico torni a ragionare in una logica di crescita e di riforme
strutturali”. “Che ne pensa del processo di unificazione europea?”. E lui: “L’Europa
deve cambiare verso. Ci vuole più crescita e più investimenti, ma non si deve
trascurare l’importanza della riduzione del debito. Solo facendo le riforme
strutturali, tutti insieme, potremo garantire un futuro di pace e prosperità ai
nostri figli”. “Cosa ci dice dell’Italia?”. E lui: “L’Italia è fuori da ogni problema perché ha fatto le
riforme strutturali e agganciato la ripresa. L’Italia sta puntando sulla crescita”. E via andare. Un
genio assoluto in grado di declinare i contorti
dati del mondo in frasi fulminanti, semplici, pregne. Adesso non mettevi a
spingere. Tranquilli tutti, che tra poco sarà sul mercato. Renzi ne ha già
ordinati duecento esemplari per sostituire l’intero parco attaccanti del suo PD
oramai logoro. Pare addirittura che i lacci delle pedule del politik terminator man siano fabbricate
da un’azienda italiana. Il nostro premier ha subito twittato: “da qui dobbiamo
ripartire, dalle nostre eccellenze”. Chi
volete che gli faccia le scarpe, a uno così?
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