Marco Materazzi ha detto che non tiferà Juve nella finale di
Champions League. Ci crediamo, così come sappiamo altre cose che un
bianconero conosce, ma di regola tace. Per esempio quell'orgoglio sporco di
sabbia, vitale, e la plebea strafottenza di tifare la Juve che un
interista non prova e non sa. Nonostante la chiamino Vecchia Signora
e nonostante gli Agnelli, la Giuve è la grande proletaria nazionale
del calcio che fu, infangata di gloria e di invidia, quanto l'Internazionale è
il global team elitario del football che sarà, non a caso adovata
dai vip, da quelli con la evve avvotata all'indietvo, da
attori, cantanti e anchor man, da comici, artisti e starlette.
L'Inter ha vinto molto più di quanto non si dica perché vince anche quando
perde e, anche se perde, per colpa di qualcuno lo fa: l'arbitro cornuto,
il sistema corrotto, la sfortuna maledetta, il destino cinico e baro e, va da
sé, i furti con lo scasso dei ladri bianconeri. La Juve ha vinto molto
meno di quanto non si sappia perché perde anche quando vince e, se anche
vince, per grazia di taluno lo fa: l'arbitro comprato, il sistema al suo
servizio, la fortuna benedetta, e, va da sé, gli inopinati mancamenti dei miti
nerazzurri. L'Inter sfila in grisaglia, ha la puzza sotto il naso, piace alla
gente che piace. La Juve arranca in salopette da catena di montaggio, gli
puzzan le magliette, spiace alla gente che piace. L'Inter è il cugino Gastone,
la Juve è Paperino. L'Inter ha femminea eleganza, è un team di sorelle
cocche di mammmmà e figlie di pappppà cui tutto è dovuto per
contratto e che vincere 'dovrebbe' se il mondo fosse chic, e perde la
partita per la sfiga, ma poi affoga la sconfitta nel grappino di quelli
che 'se mia nonna aveva le ruote era un carretto'. La Juve ha rudezza virile,
una banda di gobbi fratelli colle pezze al culo che vincon la
partita perché bravi, ma la scontano nel castigo dei
sospetti dei malnati da case popolari, privi di allure, di charme
e di bon ton. Eppure, stiamo con Materazzi. Tifare gli 'avversari' non si
può. Qualsiasi juventino vero tiferebbe contro l'Inter anche ai
preliminari della Mitropa Cup e qualsiasi juventino vero gode un mondo
all'idea di avere imbroccato, dopo la vergogna di calciopoli e i quattro
scudetti di fila dell'Ambrosiana di Milano e il triplete del Mou, quattro
scudetti di fila e il quasi triplete (perdere col Barca di Messi è
una medaglia al valore) del Max. Non c'è mai stata nel calcio nemesi più dolce
di codesta. E voi sorelle non siete manco invitate alla festa.
Francesco Carraro
www.francescocarraro.com
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