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Stoke-on-Trent, nei pressi di Newcastle, la piscina Waterworld ha organizzato
un evento particolare (una serata per sole donne) e, nel lanciare l’iniziativa
su facebook, ha espressamente richiesto che le partecipanti evitino il bikini
per non offendere la sensibilità delle donne mussulmane. Ammessi, invece, tutti
i costumi tipo scafandro o tuta termica, atti a pudicamente coprire le grazie
del gentil sesso. Ora, l’episodio non va letto soltanto come l’ennesimo caso di
subalternità culturale di una civiltà sempre più succube (quella occidentale)
di fronte a una in ascesa imperiosa (quella islamica). Questa è una chiave
interpretativa sensata, ma non è l’unica, né la più importante. L’altra, meno
evidente, ma altrettanto significativa, ha a che fare con una irresistibile
tendenza tipica di qualsiasi individuo appartenente a gruppi deboli perché
privi di identità, valori, credenze in grado di irrobustirne la coscienza. L’inclinazione,
per intenderci, a farsi mangiare da chi non viene a casa tua per convivere, ma
per comandare. Il cretino britannico, in questo senso, non è molto diverso dal
cretino italico che prega le autorità civili di togliere i crocifissi dalle
classi o che si offende se, nel presepe scolastico, qualche insegnante, poco
aggiornato e superstizioso che basta, ha la stupida pensata di metterci anche
Gesù Bambino, oltre ad animali ben trattati e a statuine di entrambi i sessi
col rispetto di prassi alle quote rosa. Trattasi di un cretino universale, un
sottoprodotto della globalizzazione del Pensiero, un idiota transfrontaliero
che trovi ovunque, senza distinzione di sesso, lingua, religione, condizione
sociale e opinione politica. La sua caratteristica cruciale è la mancanza di
discernimento, la totale inattitudine al retto ragionare e il lunare deserto
interiore dove trovano spazio magari molte nozioni, ma nessunissima cultura
(intesa come ‘coltivazione’ di un’idea di sé e di una conoscenza delle proprie
tradizioni che conduca al rispetto e alla difesa delle stesse). Il
cretinismo global è davvero una forma di minorità psichica che non ha
bisogno dell’Islam per manifestarsi. La tracotanza mussulmana non è
un’invenzione, ma non è neppure necessaria. Questo tipo di cretino è
naturalmente predisposto a sottomettersi a qualsiasi minoranza aggressiva
perché il suo vuoto personale aspetta solo di essere riempito dal ‘pieno’ di
qualcuno. Ergo, egli è la vittima designata ed elettiva di una religione il cui
nome significa, appunto, submission.
Francesco Carraro
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